Tavolo don Milani – Percorso 2018-2019
2-2018-19-Scuola-genitori-FannaScuola genitori 2018 – 2019
E’ tempo di buone relazioni
15 febbraio 2019
La settimana tipo. Quanto tempo, quale tempo?
4 marzo 2019
Sembra che i ragazzi oggi non sappiano più relazionarsi e non sappiano stare in gruppo, indipendentemente che sia un’attività fisica (come nello sport) o mentale (come a scuola) o amicale. Insegnanti, allenatori, genitori si ritrovano in una certa fatica a “tenere” i ragazzi, soprattutto se in gruppo. Dall’ascolto di queste difficoltà mi è nata una domanda: ma noi adulti quando e come abbiamo imparato a stare in gruppo? Diverse persone ricordano che hanno imparato a “stare insieme” non perché qualcuno glielo avesse insegnato ma semplicemente perché stavano insieme, nel tempo libero e in famiglia (considerando che le famiglie una volta erano più numerose tra fratelli e cugini, etc.). Allora deve essere importante capire quanto tempo “libero” hanno i ragazzi oggi o quanto tempo passano “insieme” in famiglia. Cosa facilita e cosa ostacola il tempo insieme? Quanto tempo dedichiamo alle relazioni e come lo passiamo? Abbiamo provato a pensarci insieme.
tabella-SETTIMANA-TIPOSpunti di riflessione nati dal confronto finale a partire dai dati emersi nei lavori di gruppo:
- Saper rinunciare. Se un adulto vuole dedicarsi a educare i figli o dei ragazzi, questo richiede fatica e impegno, non è frutto del caso ma di una scelta. Ciò comporta per un adulto la motivazione e la capacità di rinunciare a qualcosa di sé per il bene dei figli/ragazzi.
- Stanchi e preoccupati. Alcune difficoltà nell’educazione dei ragazzi da parte degli adulti di riferimento riguarda una stanchezza diffusa (alla fine i “no” diventano “si” per esasperazione), la frammentazione e la frenesia dei ritmi di vita (tutto accelerato e multitasking), la paura di lasciare anche del tempo libero ai ragazzi perché non si sa mai cosa potrebbe accadere (ansie, paure varie, litigi, se si fanno male, …)
- Disinvestimento nell’educazione. Una certa indifferenza e incomprensione di una parte significativa di adulti rispetto a temi educativi, non sembra però giustificata dai ritmi di vita, ma prevalentemente da disinteresse o fatiche relazionali. Ci sono adulti che passano più ore dei ragazzi sui social network, o nella cura della propria immagine (fitness, etc…).
- Adulti oggi, adulti ieri. In passato era più forte il senso del ruolo e del dovere di dedicarsi a lavoro, famiglia, figli e società. Oggi invece la figura dell’adulto è più sfumata, meno autorevole e più instabile, può percepire i bisogni del figlio come “alternativi” ai propri (tempo sottratto a sé) col rischio di “riempire” di attività il figlio perché non disturbi troppo, oppure i figli vengono caricati troppo di attese e aspettative, per cui successi e fallimenti dei ragazzi vengono confusi con successi e fallimenti di noi adulti.