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Auguri di Pasqua 2023

Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!» (Mt 28,9)

Durante la celebrazione della veglia pasquale ha risuonato anche per noi il saluto rivolto da Gesù risorto, alle donne accorse al sepolcro. “Salute a voi”, può sembrare un saluto di circostanza, ma richiama la stessa espressione usata dall’angelo nell’episodio dell’annunciazione: “rallegrati Maria” (Lc  1,28). Il saluto è un invito ad aprirsi ad una pienezza di salute profonda, armonica e duratura, espressione di una vita realizzata. Tale saluto quindi ci interroga profondamente: come stiamo e che cosa ci dà vita?

La scienza medica ci sta offrendo dei progressi in termini di salute fisica, impensabili fino a qualche anno fa. Eppure la salute non è solo questione di benessere corporeo. Sentiamo che c’è dentro di noi un senso di insoddisfazione di cui non conosciamo nemmeno l’origine o la causa. Immaginiamo di poterlo “riempire” facendo cose, attività, controllando, cercando di riuscire, cercando soluzioni al limite della prepotenza o della superstizione, ma come un’ombra o un fantasma interno ci butta giù. Ci affanniamo anche se stiamo bene e un senso di malessere ci può pervadere anche se abbiamo tutto.

Il signore della Vita viene incontro alle donne che corrono via dal sepolcro e viene incontro anche a noi oggi, per scoprire e fare esperienza di una salute che non sia affanno continuo alla ricerca di chissà cosa, ma un imparare a dimorare bene in noi stessi, che non sia fuga ma riconciliazione e integrazione con la propria storia e sensibilità. Una salute così non è possibile come un’impresa solitaria o uno sforzo individuale, è l’effetto di una comunione, di una relazione, di uno scambio.

Signore della vita, noi ti doniamo i nostri buchi, i nostri incastri, le nostre paure più profonde, e tu donaci la vita. Non però come la immaginiamo noi, ma genuina, luminosa e feconda come solo Tu la sai preparare per noi. La promessa di gioia che accompagna il saluto di Cristo risorto ci riconduce all’inizio di ogni nostro giorno, a quella fiducia da far rinascere continuamente nei nostri cuori perché “nulla è impossibile a Dio”.

 

Buona Pasqua  

d.Dario

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