L’edificio è stato ricostruito più volte lungo i secoli, in seguito a guerre e terremoti. L’attuale presbiterio risale al 1357; la sacrestia e il campanile al 1730 circa; l’attuale chiesa al 1886; le campane al 1926.
L’immagine venerata della Madonna di Strada (bassorilievo in pietra) è attribuita a Giovanni Antonio Pilacorte (tra fine ‘400 e inizi ‘500). Maria tiene il bambino in braccio, con mani forti e sicure; il piccolo nella mano tiene un cartiglio dove sta scritto: Io sono la via.
Madonna di Loreto, Gianbattista Ghirlanduzzi (o bottega), sec XVII (attualmente presso museo diocesano).
Annunciazione, affresco sulla parete di fondo dell’abside, fine ‘700. Incoronazione della vergine, grande pala appesa in navata, fine ‘700, dono di Franco Girolami (2005).
Soffitto: Incoronazione della Vergine e quattro immagini di santi (S. Domenico, S. Giovanni della Croce, S. Luigi Gonzaga, S. Giovanni Bosco), affreschi di Vittorio Cadel di Fanna (1914).
Lunetta sopra l’abside, Annunciazione (1932)
Sempre del Cadel la poesia dedicata al santuario “Biela Glesiuta”.
Sulla parete della casa accoglienza, mosaico dedicato agli emigranti raffigurante la Fuga in Egitto ispirato all’affresco del Beato Angelico (1966). Sullo sfondo il monte Raut e il santuario di Madonna di Strada e l’iscrizione “Migrantes protege Sancta Maria” (bozzetto di G.M. Cadel, eseguito da Valentino Cristofoli).